Ancora una volta l’inconfondibile e soave tocco di Michel Ocelot “irradia” l’immaginario dello spettatore; Dilili a Parigi è l’ennesimo lavoro filmico, di un regista che usa la componente animata per affrontare le difficili avversità della vita reale e “divulgare” allegoricamente quei preziosi significati di fondo utili a rendere più flessibile la mente di chi guarda, ma soprattutto di chi vive la società contemporanea
Nella Parigi della Belle Époque, grazie all’aiuto di un giovane fattorino, la piccola Dilili indaga su una sequela di misteriosi rapimenti ai danni di alcune bambine. Nel corso delle indagini, i due giovani protagonisti, incontreranno personaggi decisamente fuori dal comune, che li aiuteranno ad ottenere gli indizi necessari per scoprire il covo segreto dei “maschi maestri”, i responsabili dei misteriosi rapimenti. Michel Ocelot con ingegno, riesce a raccontare con fruibilità una storia fatta di piacevoli situazioni ma anche di difficili situazioni; come nella vita, le rappresentazioni animate di Ocelot mirano a voler “mostrare” il dosaggio fra ciò che è piacevole e ciò che è dispiacevole.
Tendenzialmente questa scelta stilistica, serve a voler sollecitare il processo di maturazione nei confronti del pubblico più piccolo e più vulnerabile. Anche Dilili a Parigi – seppur in modo diverso da Kirikou – è strutturata da questa preziosa componente. Michel Ocelot, il “racconta-favole” per antonomasia, anche stavolta delizia il pubblico.
Alessio Giuffrida
DATA USCITA : 24 aprile 2019
GENERE : Animazione
REGIA: Michel Ocelot
ATTORI: Prunelle Charles-Ambron, Enzo Ratsito.
DISTRIBUZIONE : Movie Inspired
PAESE : Francia
DURATA: 95 min,