“Black Panter Wakanda forever” segna il ritorno nel regno di Wakanda dopo la morte del re T’Challa e la prematura scomparsa di Chadwick Boseman il quale ne vestiva i panni. Alla regia c’è sempre Ryan Coogler. La regina Ramonda (Angela Basset) e la figlia Shuri (Letitia Wright) proteggono la loro nazione dopo la morte del re. Namor (Tenoch Huerta) sovrano di una nazione sottomarina, li avverte di una minaccia globale e del suo piano per fermarla. Il regno di Wakanda e quello di Talokan devono unire le forze per fronteggiare un nuovo nemico.
Chadwick Boseman era il cuore di “Black Panter” e la sua scomparsa ha toccato tutti nel profondo. Il tema del lutto è la chiave di questo nuovo film, il regno continua ad esistere anche dopo la scomparsa del re. Il trono è gestito da due donne che rivestono il ruolo di leader. Ramonda e Shuri sono una madre e una figlia molto legate. Il personaggio di Namor è uno dei più vecchi personaggi del mondo Marvel. Compare per la prima volta nel 1939 e nel corso degli anni ha avuto ruoli sia di eroe sia di antagonista. La sua civiltà rappresenta una rivisitazione del mondo di Atlantide. Il regno di Wakanda è come Manhattan: tanti distretti che convergono in un unico luogo. La storia esplora nuovi orizzonti e il ritmo è concitato a parte qualche rallentamento. Le scene solenni sono le più curate e l’accento è sempre sui legami. Nel cast anche Martin Freeman.
Ryan Coogler ci regala una pellicola che intrattiene molto, anche certi passaggi rallentano un po’ la narrazione. Il contatto tra i due popoli inizia in modo un po’ forzato ma poi viene ben sviluppato e tutto scorre.Il fascino di Wakanda e di Talokan è reso davvero bene, soprattutto le figure dei due sovrani. I ricordi e il nostro passato non devono mai essere messi da parte. Le nostre radici e quello che abbiamo costruito ci accompagnerà sempre. Come in ogni film targato Marvel e DC, si consiglia caldamente di rimanere per la scene post credit.
Maria Vittoria Guaraldi