“Piano piano” è un film diretto da Nicola Prosatore. Siamo nel 1987 e Anna (Dominique Donnarumma) è quasi adolescente. La ragazzina vive un palazzo che si affaccia su un cortile ma tutto è in trasformazione. L’incontro con Peppino (Giuseppe Pirozzi) e con il Mariuolo (Antonio di Matteo) portano Anna ai confini del suo mondo.
Il film è ambientato in un complesso di case situato in campagna. I bambini giocano per strada e quelli più grandi si trovano insieme in gruppetti sotto casa. Poco lontano tutto sta cambiando: il cemento sta sostituendo la terra battuta e già grandi opere sono in costruzione, nello specifico l’Asse mediano. Anna sta crescendo così come Peppino. La giovane si trucca, fuma e timidamente si affaccia anche all’amore. Peppino , invece, è stato costretto a crescere troppo in fretta e di colpo si è trovato a gestire responsabilità troppo grandi, così come Ciruzzo. Sullo sfondo il Mariuolo, figura misteriosa legata alla famiglia di Peppino. Il regista predilige il punto di vista di Anna che ci accompagna nel corso del film.
“Piano piano” ci parla di riscatto e formazione. Lo spettatore resta affascinato dagli occhi di Anna ed è curioso di scoprire il suo mondo in evoluzione come il suo corpo che si sta preparando all’adolescenza. La pellicola è una favola limpida che ci trasporta nella Napoli di Maradona ed è girata con molto garbo. Il regista riunisce un cast di debuttanti e di professionisti e li sa gestire nel grande palco che è lo spiazzo tra gli edifici. Un paese isolato, il sole cocente e ragazzini che loro malgrado sono coinvolti nelle attività dei genitori. Nicola Prosatore però resta in superficie e non si azzarda a osare. Tutto rimane molto lineare e quando c’è la possibilità di dare un tono diverso la tensione viene subito spenta. Proprio per questo il film è adatto a un target di fruitori molto giovane che sicuramente si identificano nei giovani protagonisti.
Maria Vittoria Guaraldi