Poker face – è il secondo film diretto e interpretato da Russel Crowe. L’attore interpreta Jake Foley, un giocatore d’azzardo miliardario, grazie al settore hi-tech. Un giorno decide di riunire i suoi amici d’infanzia per una partita a poker per permettere loro di vincere più denaro di quanto abbiamo mai sognato. In cambio però dovranno mettere sul tavolo anche i loro segreti.
La pellicola ha l’ambientazione di un thriller. La vicenda si svolge in un casa isolata e illuminata in modo soffuso. L’atmosfera notturna come il grande silenzio che regna intorno non fa che aumentarne la tensione. È dotata di un complesso sistema di allarme e tutte le operazioni sono coordinate da Jake. La macchina da presa si insinua nelle numerose stanze della casa dove sono custoditi quadri di grande valore e costose bottiglie di vino, oltre a cibo prelibato. L’uomo è una figura gigantesca che ha in pugno le redini della serata e delle vite degli amici. In compenso ha un rapporto molto stretto con la figlia nonostante le stia nascondendo una terribile verità. Man a mano che si va avanti si capisce che la situazione si fa molto complicata e la casa diventa una trappola.
Poker face – La serata scorre sul filo di un rasoio e il pericolo colpisce senza far rumore, come il panno utilizzato per lucidare i bicchieri. Tutti gli amici hanno i loro segreti e si trovano vittime di un gioco molto rischioso, più dei soldi. Il film parte con le migliori intenzioni ma poi il ritmo si sgonfia. I personaggi, ad eccezione di Jake, non sono tratteggiati a sufficienza. Di ognuno viene accennato qualcosa che si rivela interessante ma poi tutto si ferma. Russel Crowe ha preso in mano un progetto che è appena abbozzato e del quale mancano parecchie parti per essere considerato coerente. L’ex gladiatore rimane una figura predominate con ancora molto da raccontare ma deve trovare una sua storia completa. Le carte rimangono sul tavolo in attesa di riprendere la partita da dove si è interrotta.
Maria Vittoria Guaraldi
