“Houria La voce della libertà” è il nuovo film di Mounia Meddaour. Algeri. Houria ( Lyna Khoudri) , giovane e talentuosa ballerina, subisce una violenta aggressione che le strappa, insieme al sogno di una carriera nella danza, la voce. Solo grazie al supporto di un gruppo di donne che hanno vissuto esperienze simili alla sua, potrà imparare a rimettersi in piedi e troverà, proprio nella danza, un nuovo modo di esprimersi, un silenzioso grido di libertà capace di sollevarsi con forza fino al cielo. E colpire direttamente al cuore.
Il regista esplora la realtà algerina con tutte le sue problematiche. Mounia Meddaour nasce come documentarista e ha attinto a ciò che si trova nel suo profondo e nei suoi ricordi. Il suo personale vissuto è stato convertito in finzione cinematografica. La storia di Houria parla di isolamento, solitudine, disabilità ma anche di ricostruzione. La danza, questo contesto specifico, è collegata all’universo femminile ma si svolge sempre in luoghi privati. Il corpo delle donne è un tabù. Il mutismo della protagonista è simbolo di tutte le donne che sono state messe a tacere. La comunicazione passa attraverso i corpi: le ragazze si immergono nel ballo per ritrovare una sorta di libertà e bellezza. Il regista le ha filmate il più vicino possibile al corpo e alla pelle per cogliere i dettagli della coreografia. Nel film trova spazio anche lo spettro della guerra e soprattutto l’ingiustizia dell’amnistia concessa ai pentiti
“Houria la voce della libertà” è un film molto intenso che parla di tanti temi scottanti ma anche di amicizia e di riscatto. Solo con la bellezza e l’arte possiamo educare e riprendere in mano la nostra vita. Lyna Khoudri si dimostra un’attrice di grande talento che anche se non parla riesce a esprimere tutta la sua voglia di vivere e di libertà. Tra la voce inconfondibile di Maria Callas e quella di Albano e Romina lo spettatore viene travolto da questa bellissima storia dove niente e nessuno può toglierci il diritto di parlare.
Maria Vittoria Guaraldi
