C’era una volta in Butan – Dopo anni di monarchia assoluta il re del Bhutan, piccolo stato nella catena dell’Himalaya, decide di abdicare. Viene deciso di indire, per la prima volta nella storia del Paese, elezioni sul modello delle democrazie occidentali. Il popolo non è preparato a questo cambiamento epocale e non ne intravede neanche il motivo, visto che tutti sono felici e contenti del sovrano. Intanto il monaco Tashi è incaricato dal suo capo spirituale buddista di procurargli delle armi…
Dopo essere stato presentato alla Festa del Cinema di Roma arriva nelle sale un film diretto da un regista bhutanese Pawo Choyning Dorji , occasione questa più che inusuale. Il Bhutan infatti continua a mantenere una rigida politica isolazionistica per proteggere il proprio patrimonio culturale e la propria indipendenza. Il film è quindi un’opportunità per entrare nel modus vivendi di un popolo che vive felice di quello che ha. Per di più viene guardato con riluttanza ogni cambiamento che possa di fatto interferire negativamente sul proprio stato sociale. La storia narrata è divertente perché segue le vicende rocambolesche di Ron, che dagli Stati Uniti si ritrova sull’Himalaya per recuperare un fucile. Il giovane americano deve comprare a tutti i costi quel prezioso cimelio, da tempo nelle mani improbabili di un vecchio.
C’era una volta in Butan – Ecco che il regista, con un messaggio veramente sottile, ci fa comprendere come noi occidentali abbiamo oggi un’idea distorta della democrazia. Inoltre ci fa comprendere come le armi siano diventate un mezzo di aggressione anche per risolvere problemi di ridicola entità. La narrazione quindi è allegra e profonda nello stesso tempo, con risvolti di sentita religiosità. Riesce molto bene a miscelare la vita dei monaci con quella degli abitanti dei villaggi, e trasmette quella felicità che trova fondamento nella semplicità. Dal piccolo stato himalayano ci arriva quindi una boccata di ossigeno, un insegnamento universale sul denaro e sul suo degenerato utilizzo a scopi essenzialmente edonistici. Forse aveva proprio ragione Platone quando era scettico sul concetto di democrazia, senza peraltro aver la più lontana idea di come oggi viene applicata…
Antonio Iraci
C’era una volta in Bhutan è un film del 2023 diretto da Pawo Choyning Dorji con Pema Zangmo Sherpa e Tandin Wangchuk. Durata: 107 min. Uscita 30 aprile 2024 Distribuito in Italia da Officine Ubu. Paese di produzione: Taiwan, Francia, USA, Bhutan, Hong Kong