“Il patto del Silenzio – Playground” Nora, al suo primo anno di scuola, inizia a frequentare lo stesso istituto di suo fratello maggiore Abel. Quando assiste a un atto di bullismo nei confronti di Abel da parte di altri bambini, Nora, scioccata, cerca di proteggerlo avvertendo il padre e le insegnanti. Ma Abel la costringe a rimanere in silenzio. Intrappolata in un conflitto di lealtà, Nora dovrà cercare con difficoltà di trovare il suo posto nel nuovo ambiente, divisa tra il mondo dei bambini e quello degli adulti.
Un dramma intimo, la macchina da presa non lascia mai Nora bambina di 9 anni, in inquadrature molto ravvicinate per tutti i 72 minuti del film. Siamo partecipi della sua vita quotidiana, che si svolge esclusivamente nella sua classe o nel cortile. Li ci sono i suoi amici, suo fratello, le sue lezioni, la sua piscina. Siamo al suo fianco per la durata del film tra drammi e gioie. Un film, particolare e allo stesso tempo commovente.Una storia interessante, l’argomento: il bullismo alle elementari. Il bullismo lo vediamo in mensa, parco giochi, piscina, palestra, scale, corridoio, ecc Una storia piccola che riesce a catturare la vita scolastica attraverso riprese ravvicinate. Un’eccezionale opera prima di Laura Wandel, una regista emergente belga che riesce a creare un film stilizzato e realista quasi documentaristico.
Il patto del Silenzio – Playground – Il titolo francese del film Un Monde si traduce come “un mondo”, che non è solo il cortile della scuola, o anche la mensa ma è il nuovo mondo ostile di Nora. Nora e Abel lottano con la crudeltà che i bambini spesso si infliggono a vicenda, ogni segno di debolezza porta all’esclusione. Nora cerca di attirare i genitori e gli insegnanti verso una realtà crudele quella del bullismo. La regista segue ogni emozione di Nora con la macchina da presa e Abel magro, gli occhi spalancati. Ma quando i tentativi dei bambini di proteggersi a vicenda falliscono, il film diventa immensamente angosciante. Gli attori esordienti sono straordinariamente bravi. Si percepisce una forte critica alla società belga per come tratta le persone che vivono ai margini. Un film intenso che lascia il segno.
Adele de Blasi