L’uomo di Argilla -Raphaël è un uomo sulla sessantina, segnato dalla vita e da una disabilità che gli ha tolto la vista da un occhio. Vive in una villa deserta con sua madre, un luogo che è specchio della sua solitudine e della sua condizione esistenziale. L’arrivo di Garance (Emanuelle Devos), artista contemporanea, segna un punto di svolta. Con l’argilla, Garance non solo porta un materiale che trasformerà in arte, ma anche un’opportunità per Raphaël di confrontarsi con il proprio corpo e, con l’amore. L’incontro tra i due è delicato, un affresco che si costruisce lentamente, attraverso il corpo e la mente. La scultura di Raphaël diventa un atto di liberazione, dove l’artista non solo modella la materia, ma aiuta il protagonista a riscoprire la sua umanità. La storia è la celebrazione della bellezza come forma di redenzione e riscoperta di sé. Il film esplora, infatti, il potere trasformativo dell’arte, in grado di liberare le emozioni più profonde e di connettere le persone attraverso un atto di empatia.
Quando Raphaël ( Raphaël Thiery) accetta di posare per Garance, il suo corpo diventa il palcoscenico di una nuova rinascita, un incontro totale tra opera e artista. La scultura diventa una metafora del cambiamento interiore, un percorso che culmina nel ritrovamento di una bellezza autentica. Anaïs Tellenne, dimostra una grande abilità nella costruzione visiva e atmosferica. La scelta del luogo la villa abbandonata, il clima rigido, la freddezza del maniero è simbolica, ma a tratti il film rischia di perdersi in una narrazione troppo lenta. Le immagini riescono a trasmettere il contrasto tra la bellezza dell’arte e la brutalità della realtà. I personaggi, ben interpretati, rimangono a tratti indecifrabili. L’idea di artista come creatrice e salvatrice dell’uomo è affascinante, ma il film non approfondisce il suo vissuto, e questo lascia un senso di incompletezza . Raphaël, resta intrappolato in un’idea troppo stereotipata: riscoprire il proprio corpo, per ritrovare la propria umanità.
L’uomo di Argilla – Il tema della “lotta di classe” che emerge, in maniera sottile, nel contrasto tra l’artista e l’uomo comune non viene mai completamente esplorato. La colonna sonora è uno degli aspetti migliori della pellicola, accompagna il viaggio interiore dei protagonisti con eleganza. La musica arricchisce il film senza mai risultare invadente, enfatizzando il tema della resurrezione e della metamorfosi. La regista riesce a toccare corde sensibili attraverso una regia affascinante e una poetica che esplora il riscatto e la bellezza come motori di cambiamento. La sua forza risiede nell’ evocare emozioni. Tuttavia, la narrazione avrebbe beneficiato di un approfondimento più incisivo per non rimanere imprigionato nella in una bellezza estetica, ma per dare al film un’anima narrativa forte. Il film conquista per la sua delicatezza, ma non riesce sempre a sviluppare pienamente il potenziale dei suoi personaggi e delle sue idee.
Adele de Blasi
L’uomo di Argilla è un film di genere drammatico, sentimentale del 2023, diretto da Anaïs Tellenne, con Raphaël Thiéry e Emmanuelle Devos. Uscita al cinema il 13 febbraio 2025. Durata 94 minuti.