“Promises” è un film diretto da Amanda Sthers e presentato nella selezione ufficiale della sedicesima edizione della Festa del cinema di Roma. Alexander (Pierfrancesco Favino) è un uomo felicemente sposato e padre di una bambina. Laura (Kelly Reilly) gestisce una galleria d’arte ed è in procinto di sposarsi. I due si incontrano ad una festa e vengono travolti da un amore intenso che nonostante sia impossibile metterà in discussione le loro esistenze.
La storia si svolge su vari livelli temporali che mostrano la vita di Alexander e il suo complicato rapporto con Laura. Il racconto ha sempre un tono nostalgico come se si stesse sfogliando le pagine di un vecchio diario. Veniamo a conoscenza che l’uomo ha avuto un’infanzia difficile con un nonno despota (Jean Reno) e due prematuri dolori. È una persona che ha instaurato molti legami ma negli anni si è ritrovato sempre solo. Di contro Laura ha una vita stabile anche se sembra una persona frivola. Entrambi si illudono di essere felici insieme ma tutte le volte che ci provano capiscono che non possono illudersi. Tutto rimane inafferrabile come quando si vede una persona attraverso una finestra sapendo che non aprirà mai. La musica jazz aggiunge note malinconiche ad un amore che può trarre alimento solo nei sogni.
“Promises” ha un andamento un po’ caotico e molto prolisso, soprattutto per quel che riguarda l’infanzia di Alexander. Inoltre tutto rimane estremamente inconsistente e lo spettatore non riesce ad empatizzare con nessun personaggio. Rivangare il passato e crogiolarsi in vecchi amori può essere piacevole ma ad un certo punto bisogna lasciarsi tutto alle spalle e non avere la pretesa di riscrivere tutto con i “se”. Pierfrancesco Favino rimane il perno del film e fornisce ancora una volta una grande prova di recitazione anche se il suo ruolo è molto semplice. Il tema dei legami rimane interessante perché forse è l’unica cosa che abbiamo vissuto e che ci fa piacere ricordare.
Maria Vittoria Guaraldi