Godzilla vs. Kong è il quarto capitolo dell’universo narrativo noto come Monsterverse. Dietro la macchina da presa c’è Adam Wingard, regista noto per una serie di pellicole horror quali You’re the Next e il remake americano di Death Note. Il film è arrivato su varie piattaforme digitali, tra cui Chili e TimVision, a partire dal 6 maggio.
Godzilla vs. Kong vede scontrarsi i due celebri mostri della storia del cinema coinvolti in un’epica battaglia senza precedenti. La Monarch decide di usare Kong, tenuto sotto controllo su Skull Island, per ritrovare i resti di un antico mondo perduto e scoprire le origini dei Titani. Alla missione partecipano il geologo Nathan Lind (Alexander Skarsgård), l’antropologa Ilene Andrews (Rebecca Hall) e sua figlia adottiva Jia, una bambina sorda che comunica con Kong tramite la lingua dei segni. Durante il viaggio però si troveranno inaspettatamente un Godzilla infuriato e minaccioso. I due mostri si affronteranno in battaglia.
Giunti al tanto atteso incontro tra Kong e Godzilla, risulta evidente quanto la produzione abbia deciso di spingere a tutta forza sul pedale dell’azione. La regia di Wingard realizza una serie di sequenze di enorme impatto spettacolare, coadiuvato da un’efficace tessuto sonoro e dalle musiche di Junkie XL. Il comparto tecnico, come già dimostrato nei titoli precedenti, è di alto livello per qualità degli effetti speciali. I combattimenti sono coreografati alla perfezione e non annoiano mai. La sceneggiatura, invece, per quanto asservita alle esigenze spettacolari richieste dal genere, mostra diverse debolezze, soprattutto quando ad entrare in scena sono gli uomini. A discapito di un cast apprezzabile, i personaggi risultano alquanto bidimensionali, utili solo ad allungare l’attesa tra uno scontro e il successivo. Godzilla vs. Kong è comunque un prodotto di sano e onesto intrattenimento e per chi vuole godersi due ore di “botte da orbi”, non resterà deluso.
Laura Sciarretta
