Crimes of the Future è l’ultimo film del regista David Cronenberg. La specie umana e l’adattamento; il corpo subisce nuove trasformazioni e mutazioni. L’artista Saul Tenser, mostra pubblicamente la metamorfosi dei suoi organi in spettacoli. Tutto questo con Caprice, la sua compagna. I due incontreranno una setta, nel mirino delle forze dell’ordine dell’unità Nuovo Vizio. Fondendo l’estetica dei suoi primi film con i suoi ultimi lavori, David Cronenberg realizza una fantascienza inusuale; un’estetica vintage si pone in secondo piano rispetto a un contenuto radicale.
Crimes of the Future vanta un cast importante; Kristen Stewart, Viggo Mortensen, Léa Seydoux. Interpreti che si fanno trasportare totalmente. Cronenberg mette in scena un film radicale. Trascendentale e cupo quanto basta. Un progetto pensato da più di 20 anni. L’estensione tecnologica del proprio corpo. Il classico di Cronenberg, creazione ed invenzione. Il regista si serve delle molteplici identità; La consueta mutazione del corpo pari a quella dell’opera. Sintesi perfetta, l’addentrarsi “sotto-pelle” nel cinema. Mutazione registica “estremamente radicale.
L’intrigo noir, elemento che arricchisce; Un omicidio ed una setta pretesti per una nuova sensualità. La profanazione del corpo da esterno ad interno, rimpiazzando il sesso con la chirurgia. L’esaltazione alla celebrità, l’adorazione artistica. Cronenberg insiste proprio su questo contrasto, con un’allegoria del rapporto tra arte e consumo di massa. Il pubblico spettatore potrà solamente apprezzare; un film ingiustamente criticato, forse non capito. Crimes of the Future è un film che divide; Ciò nonostante, lascia dentro un qualcosa di irrisolto. Cronenberg ancora una volta stupisce in qualsiasi modo. Positivo o negativo.
Alessio Giuffrida