Dall’ossessione per le biciclette e gli anni Ottanta, Netflix sembra essere passata ad un nuovo fetish: le finestre. Declinate in tutte le salse, dal thriller con Amy Adams, La donna alla finestra, alla parodia con Kristen Bell, La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra. Oggi invece parliamo di un teen drama spagnolo Dalla mia finestra, diretto da Marçal Forès, recentemente approdato nel catalogo della piattaforma statunitense. Raquel (Clara Galle) è una liceale con tendenze stalkeristiche e una cotta sensazionale per il vicino, Ares Hidalgo (Julio Peña). Ad unirli è una faida sul Wi-Fi, usurpato da Ares, appropriatosi della password.
Chiaro figlio del filone derivato da Cinquanta sfumature di grigio, questo vuole esserne una versione adolescenziale. La protagonista è goffa, forse all’inverosimile come era Anastasia, ma noi la consideriamo tale solo perché una volta è caduta nel fango seguendo il ragazzo. Ares è tormentato, misterioso, belloccio e ha una famiglia con dei valori piuttosto discutibili. Insomma, è l’origin story di Christian Grey, con la differenza che viene salvato in tenera età dalla sua bella. Detto questo, è difficile credere che questo film abbia avuto il lasciapassare da Netflix. Sa essere pessimo in tutte le sue parti, dalla scrittura, al montaggio, alla recitazione. Le linee narrative iniziano senza una motivazione plausibile e le scene sono unite da tutto fuorchè dalla coerenza.
Se dobbiamo credere che Raquel sia una fine scrittrice basandoci su come questa storia è raccontata, sarebbe meglio dar fuoco ai suoi manoscritti. Dalla mia finestra è un film che avrebbe avuto bisogno di qualche revisione in più, diventando invece un mezzo per iper-sessualizzare due adolescenti. È l’archetipo più vecchio del mondo, quello del “peggio ti tratta più ti ama”, che viene riproposto di generazione in generazione, invece di essere accantonato. Forse questo film diventerà un cult per quegli spettatori che amano praticare la dissezione di film incredibilmente noiosi (e, sinceramente, va più che bene così).
Claudia Amelia