Esterno notte – Dopo circa vent’anni da “Buongiorno, notte” Marco Bellocchio torna a parlare del caso Aldo Moro. La prima volta l’aveva fatto dal punto di vista dei brigatisti narrando quello che succedeva all’interno del nascondiglio. In questa nuova pellicola parte sempre dal quel fatidico 16 Marzo 1978 quando l’auto del leader della DC viene intercettata da un commando delle Brigate Rosse all’incrocio di Via Fani con Via Stresa. Gli uomini della scorta vengono uccisi mentre Aldo Moro viene rapito e tenuto in ostaggio per cinquantacinque giorni. Da qui Marco Bellocchio compone un complesso mosaico sulle pagine più nere della nostra Storia.
Il regista lascia Moro “dietro le quinte” mentre sul palco vediamo la politica nella figura di Francesco Cossiga-allora ministro dell’interno interpretato da Fausto Russo Alesi-, Benigno Zaccagnini, e il capo del governo Giulio Andreotti (Fabrizio Contri). Il testimone passa anche al Vaticano nella persona di Papa Paolo VI (Toni Servillo) e alla famiglia Moro con la figura della moglie Eleonora (Margherita Buy). Poi abbiamo la stampa e ovviamente anche i sequestratori. La narrazione è divisa in atti o meglio in stazioni di una Via Crucis, come suggerisce la locandina. Ogni inquadratura parla da sola anche grazie alla fotografia, alla musica e all’interpretazione di grandi attori con una presenza scenica notevole. Fabrizio Gifuni vanta una somiglianza fisica forte con Moro ma svolge un grande lavoro di gestualità e nel modo di porsi.
Marco Bellocchio dimostra una grande abilità nel descrivere la figura di Aldo Moro sia dal punto di vista storico sia da quello registico. Niente è lasciato al caso ed è narrato con la massima lucidità senza sconfinare nel romanzato, come ha già dimostrato anche ne “Il traditore”. “Esterno notte” è un capitolo di Storia contemporanea illustrato intriso di intrighi, tortuosità e tanto sangue. È un’opera che nonostante la sua durata coinvolge lo spettatore e lo riporta -o lo porta a seconda dell’età che ha- in una Roma sorvolata da elicotteri e pervasa da uno stato di grande tensione.
Maria Vittoria Guaraldi
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