Pierre Paul (Alexandre Landry) ha 36 anni e nonostante un dottorato in filosofia è costretto a lavorare come fattorino per guadagnarsi da vivere. Un giorno assiste suo malgrado a una rapina finita in tragedia, ritrovandosi miracolosamente con la possibilità di rubare l’enorme malloppo lasciato incustodito. È la sua grande occasione per vivere la vita che lo studio non gli ha permesso di avere, ma presto capirà di essere finito in una guerra fra gang rivali e avrà bisogno dell’aiuto di alcuni strambi alleati, un’escort, un ex galeotto e un pezzo grosso della finanza, per scappare dalla polizia e godersi il “meritato” denaro.
È evidente il modo in cui nella sua ultima opera, La caduta dell’impero americano, il regista premio Oscar Denys Arcand usi come pretesto le strutture di genere per approfondire e ampliare quella sferzante e ironica critica al sistema capitalistico occidentale che ha da sempre caratterizzato e reso eccentrica la sua filmografia. L’autore canadese affronta con umorismo e proverbiale disincanto alcuni cronici problemi della società americana, dal dominio della cultura dell’immagine su quella riflessiva della complessità alla mancanza di un sistema sanitario pubblico, per non parlare della criminalità, dello sfruttamento lavorativo e della sempre più ingiusta disuguaglianza fra chi non ha nulla e chi invece diventa sempre più ricco, speculando spesso a spese dello stato e della legge. Peccato che il film, nella sostanza, non sia altisonante e intrigante quanto il suo titolo. Arcand mette tanta, troppa carne sul sacro, per lui, fuoco del politicamente scorretto, del cinico scherno e della presa in giro, finendo per distogliere la mira dal bersaglio e perdere di efficacia. È una satira la sua che in questo caso diverte ma non graffia e soprattutto, aspetto fondamentale per un’opera che vorrebbe dirsi cinematografica, non è sorretta da una storia avvincente o da personaggi interessanti, né tantomeno da un’idea di regia che si discosti dalla confezionata e decorante media dei tempi.
Se è vero che l’impero americano è caduto, sembra sia franata con lui anche la creatività di questo regista, o meglio la forza della messa in scena necessaria per rendere potenti le sue, pur condivisibili, proteste.
Andrea Tiradritti
DATA USCITA : 24 qprile 2019
GENERE : Theiller
REGIA: Denys Arcand
ATTORI: Maxim Roy, Vincent Leclerc, Remy Girard, Yan England, Alexandre Landry.
DISTRIBUZIONE : Parthènos
PAESE : Canada
DURATA: