Berlino – Nella seconda stagione della “Casa di carta” gli sceneggiatori hanno optato di far morire Berlino il fratello del professore, personaggio ambiguo ma allo stesso tempo dotato di grande carisma. Gli autori avevano pianificato due stagioni andate in onda in Spagna nel 2017. Poi Netflix ha acquisito la serie e prodotto con enorme successo altre tre stagioni. Berlino rientra con lo spin-off dal 29 dicembre su Netflix che va indietro nel tempo, nell’epoca in cui non era nella banda del Professore e prima che scoprisse di essere malato. Lui era con un’altra banda, il geniale ladro progetta un colpo grosso presso la più importante case d’aste di Parigi. Però c’è un imprevisto si innamorerà della moglie del direttore della casa stessa, mostrando il suo lato romantico ma anche tragicomico.
In promozione per la serie a Roma Pedro Alonso, si tuffa nella Fontana di Trevi e ci racconta qualcosa sulla mini serie : “Volevamo mantenere lo stesso dna ma giocare con un range stilistico più ampio e con toni differenti, più da feel good movie”. In effetti il tono è meno teso, più leggero da commedia romantica e poliziesca.. “Volevamo evitare le morti e la violenza della serie principale, continua Alonso, che racconta come il suo Berlino sia più simile a un novello Houdini, che elabora i suoi furti come se fossero degli intricati spettacoli di illusionismo
Berlino deve sedurre Camille, la moglie del direttore, Berlino più giovane sembra meno disonesto: “Non bisogna dimenticare che è un personaggio indifendibile, manipolatore, il peggiore di tutti. Pedro Alonso non può che difendere, in effetti, il personaggio che gli ha dato una fama internazionale- Siamo sicuri visto il clamore della serie che Berlino ritornerà a sedurci. Una serie da vedere tutta d’un fiato.
Adele de Blasi