A volte il cinema è innovazione, a volte è scoperta, altre volte è noia. Ci sono generi che seguono le proprie regole da decenni e, ultimamente, sembrano aver esaurito le idee. Poi arriva quel prodotto che ti illumina, ti delizia con il suo rimescolare carte già note. Però non è questo il caso. Ti odio, anzi no ti amo è il nuovo film original Prime Video, diretto da Peter Hutchings, tratto dall’omonimo libro di Sally Thorne. Lucy Hutton (Lucy Hale) è una giovane e intraprendente… qualcosa. Non è un’editor, non è una segretaria ma quasi lo sembra, ciò che sappiamo è che vuole diventare la manager dell’intera casa editrice. La stessa cosa la vuole però Joshua Templeton (Austin Stowell), suo acerrimo nemico della fazione opposta, preciso e freddo calcolatore.
È una storia d’amore e quindi sappiamo già come finisce. Sappiamo già che seguirà il mantra de “gli opposti si attraggono”, perché a quanto pare si completano. Quindi lei ama tutto ciò che è stereotipicamente femminile e lui tutto ciò che è stereotipicamente maschile. E la cosa va anche bene così visto che tanti altri film fanno ciò con discreto successo. Questo di film, invece, sfiora la superficie. Impronta una macchiettistica visione dei suoi protagonisti e più ci si allontana dalla tela, più ci si rende conto che forse era meglio concentrarsi su qualche particolare carino che l’artista ha dipinto.
Perché Ti odio, anzi no ti amo parte anche bene ma è indeciso tanto quanto il suo titolo. Lucy e Joshua flirtano ininterrottamente, lavorano in un ufficio luminoso e vivono, ovviamente, a New York. Ma cadono così rapidamente nel no-sense da farti temere di aver saltato qualche scena. Per fortuna siamo ancora attenti spettatori, perché quelle scene mancanti non le hanno scritte direttamente alla fonte. Forse siamo stanchi di vedere questi amori che partono in maniera discutibile e questi personaggi dietro la cui ambizione si nascondono pratiche machiavelliche. O forse no. Ma sarebbe sicuramente bello se fossero scritte meglio.
Claudia Amelia