The bad batch

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Un circo umano di reietti, violenti, cannibali è quello che porta sullo schermo la regista Ana Lily Amirpour. In un futuro distopico , nell’arida terra del Texas va in scena la fiaba psichedelica fantascientifica che decolla con grandi effetti splatter pulp alla Tarantino.

Sam viene abbandonata nel deserto perchè giudicata inaccettabile dalla società perché imperfetta. Gli uomini al di là della rete vivono in carcasse di aeroplani o in roulotte dismesse ma esiste anche là Comfort -zone dove è possibile vivere e praticare il sogno americano. Sam, nel suo vagabondare incontrerá dei cannibali dai quali sarà assalita che senza pietà che le mangeranno un braccio e una gamba, tutto questo la porterà ad essere una donna nuova. Molti i camei illustri da Keanu Reeves ,  un predicatore affabulatore, Jymmy Carrey, un barbone che viaggia nel deserto sporco e sdentato e Giovanni Ribisi un pazzo, Pop, rock, psichedelico, la musica potente da ritmo alla storia che intriga visivamente, il cannibale cuoce una gamba sul barbecue al ritmo forsennato di Boy George.La sceneggiatura è povera, con dialoghi abbozzatio meglio ridotti all’osso, ma è l’intensità delle immagini a dare corpo al film della regista iraniana in un susseguirsi di scene cool.
La vera star del film è Suki Waterhouse, inguainata in short attilatissimi dai colori sgargianti , con lei  Jason Mamoa, Conan il barbaro, il cannibale che cerca di ritrovare la figlia,che le ha mangiato un braccio e una gamba . Esteticamente perfetta, una fiaba pulp condita dal cannibalismo, un momento di cinema intenso da vedere.
Adele de Blasi
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Author: Adele De Blasi

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