Berlinale 2020 : The roads not taken – www.dreamingcinema.it

 

Nella New York contemporanea una figlia attenta e premurosa (Elle Fanning) assiste il padre (Javier Bardem) affetto da una profonda confusione psichica che lo porta a continui deliri e visioni sul suo passato… Sicuramente fortunata la costruzione narrativa per così dire ‘a puzzle’ di questa breve (il film dura solo 85 minuti) pellicola di Sally Potter. Sono tre infatti gli scenari che continuamente si susseguono intrecciandosi: la giornata che il protagonista, un ex migrante messicano e scrittore professionista, trascorre a New con la figlia, la sua vecchia vita in Messico in compagnia dell’ex compagnia Dolores e infine il suo soggiorno solitario su un’isola greca.

Un dramma privato in cui il dolore di un uomo distrutto dalla malattia e da un passato doloroso viene rappresentato ora attraverso elementi concreti come la difficoltà di abitare da solo e di adempiere alle banali vicissitudini della vita quotidiana, ora, invece, attraverso elementi finzionali. Nell’ambito dei deliri e delle visioni evocate dal protagonista non è sempre facile, infatti, distinguere realtà e immaginazione.

Nonostante il tono intimistico e famigliare del film la Potter lascia entrare prepotentemente la storia attraverso una denuncia, decisa e ferma, all’attuale discriminazione verso gli immigrati, e più in generale verso i diversi, in America e nel mondo: “Quel messicano di merda ha rubato il mio cane” è l’accusa rivolta al protagonista in un supermercato da parte di una cliente cieca e insensibile di fronte alla sua malattia.  Un progetto, direi ambizioso ma tutto sommato riuscito, volto a mettere sullo schermo i percorsi associativi di una mente che non funziona più come dovrebbe. 

Maria Francesca Ponzi

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Author: Adele De Blasi

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