Il treno dei bambini – di Cristina Comencini. Amerigo e la madre Antonietta vivono in una catapecchia, nei quartieri spagnoli di Napoli. La guerra è appena finita e la miseria invade le strade semidistrutte della città. A loro non resta altro che arrangiarsi, come possono, per poter sopravvivere alla fame. Intanto il Partito Comunista organizza dei treni speciali per portare al Nord centinaia di bambini. Troveranno, sia pur per qualche mese, una famiglia accogliente, vestiti, e soprattutto sempre qualcosa in tavola da mangiare…
Cristina Comencini, in quanto regista di grande talento, si è costruita una carriera cinematografica di tutto rispetto, con un estro prossimo a quello del padre. In questo suo ultimo lavoro porta sul grande schermo la storia descritta da Viola Ardone nel romanzo omonimo, un best seller tradotto in trenta lingue. Le vicende sono quelle che tutti già conoscono e riguardano la Napoli del dopoguerra, tra tanta miseria e poca nobiltà. Il piccolo Amerigo (Christian Cervone) è attratto dalla musica ma è costretto dalla madre Antonietta (Serena Rossi) a girovagare per raccattare mozziconi di sigarette. L’iniziativa del nascente Partito Comunista consiste nel mandare, presso famiglie del Nord, centinaia di bambini in modo da sfamarli e offrirgli una vita più decente.
Il treno dei bambini porterà Amerigo a Modena dove sarà affidato alle cure di Derna (Barbara Ronchi), sindacalista single e molto impegnata in politica. Bisogna dare atto alla regista di aver creato una scenografia quanto meno credibile, ma la sceneggiatura ha delle evidenti cadute. Tutto ciò porta inevitabilmente a perdersi in uno stucchevole melodramma, più adatto a una fiction televisiva. Anche il cameo di Stefano Accorsi, nei panni di un maturo Amerigo oramai diventato violinista, non aggiunge nulla di valido alla storia che risulta leziosa. Un film dove si fa quasi fatica a riconoscere l’indole della Comencini che, spiace ammettere, questa volta ha proprio disatteso le aspettative del pubblico.
Antonio Iraci
Il Treno dei Bambini è un film di genere drammatico, storico del 2024, diretto da Cristina Comencini, con Stefano Accorsi e Barbara Ronchi. Durata 105 minuti. Distribuito da Netflix.