Trionfano gli artisti italiani quest’anno a Berlino: Orso d’argento a Elio Germano come miglior attore protagonista nel ruolo di Antonio Ligabue nel film “volevo nascondermi” e Orso d’argento come miglior sceneggiatura ai fratelli D’Innocenzo per “Favolacce” nella loro denuncia al degrado delle periferie romane.
Premiata poi l’attrice tedesca Paula Beer come migliore interprete femminile nel ruolo di Undine nell’omonimo lungometraggio di Christian Petzold.
Ad aggiudicarsi l’Orso d’argento per la miglior regia è invece il coreano Hong Sang-soo per il film “The Woman Who Ran”. Ancora il premio della giuria per Eliza Hittman che, con il suo “Never Rarely Sometimes Always”, tratta con acuto occhio critico il tema dell’aborto. Al cameramen tedesco Jürgen Jürges il riconoscimento dell’eccezionale contributo artistico nel film “DAU Natasha”. Inoltre conquista l’Orso d’argento speciale per il settantesimo anniversario del festival anche la pellicola franco-belga “Effacer l’historique”.
E finalmente Jeremy Irons, presidente della giuria internazionale consegna l’orso d’Oro a “There is no evil” del regista iraniano Mohammad Rasulof, un dramma incentrato sul tema della pena di morte in Iran. Anche quest’anno, sia la selezione, sia la premiazione dei film in concorso è avvenuta in perfetto stile berlinese: poca mondanità, tanta sostanza.
Maria Francesca Ponzi