“Les Amandiers- Forever young” è il nuovo film diretto da Valeria Bruni Tedeschi che ne ha curato anche la sceneggiatura insieme a Noémie Lvovsky e Agnés de Sacy. Il titolo fa riferimento a un celebre teatro situato in un sobborgo di Parigi che è sede anche di un’importante scuola di recitazione. Valeria Bruni Tedeschi è si formata lì sotto la guida di Patrice Chéreau, che nel film è interpretato da Louis Garrel. I protagonisti della pellicola sono Stella (Nadia Terezkiewicz) e Etinenne (Sofiane Bennacer). La narrazione segue la vita di questi due e altri aspiranti attori che frequentano la scuola.
Il film è ambientato negli anni Ottanta quando la regista aveva circa vent’anni. Gli studenti devono mettere in scena “Platonov” di Čechov e la vita sul palco si intreccia sempre di più con quella reale. I giovani sfrecciano sulla Giulietta Alfa Romeo, hanno il poster di “Taxi Driver” in camera ma non sono immuni dallo spettro dell’AIDS e dalle droghe pesanti. Questo contrasto tra l’arte e la sofferenza è reso anche dal brano “Guarda che luna” che accompagna la pellicola. Valeria Bruni Tedeschi non si ritaglia un ruolo ma segue i suoi personaggi con discrezione. La regista sceglie i momenti più significativi del suo percorso artistico. Tutti gli attori sono molto espressivi: in particolare Adéle ( Clara Bretheau) ha uno stile molto simile alla protagonista del film “Le lacrime amare” di Petra von Kant di cui sceglie un monologo per il suo provino.
“Les Amandiers – Forever Young” è un capitolo autobiografico della regista che mette in campo tutto il suo amore per l’arte e la stima per i suoi maestri. La pellicola è ben girata e ci dà un’idea anche del clima che si respirava in quegli anni. La narrazione risulta un po’ troppo libera e non si sofferma su un personaggio in particolare. Inoltre nelle storie emerge troppa sofferenza e lo stare sul palcoscenico ne amplifica la portata anziché salvare gli individui dal baratro.
Maria Vittoria Guaraldi