Mani nude, diretto da Mauro Mancini e tratto dal romanzo omonimo di Paola Barbato, è un intenso thriller psicologico che affronta i temi della violenza, della sopravvivenza e della trasformazione interiore. Durante una notte qualunque, Davide, un adolescente di buona famiglia, viene misteriosamente rapito da due uomini e condotto in una cava abbandonata. Qui scopre di essere prigioniero di un’organizzazione segreta che costringe giovani come lui a combattere, a mani nude, in incontri clandestini all’ultimo sangue. Rinchiuso in una nave in disarmo e addestrato come un animale da guerra, Davide deve affrontare la brutalità di un mondo senza pietà, dove l’unica legge è quella del più forte. Fondamentale sarà l’incontro con Minuto, il suo allenatore e carceriere, interpretato da Alessandro Gassmann, con cui svilupperà un legame ambiguo ma salvifico. In questo inferno moderno, Davide compie un doloroso viaggio di crescita, perdendo l’innocenza e cercando di ritrovare un frammento di umanità.
Il film si apre con un’atmosfera apparentemente normale: Davide, adolescente insicuro ma ben integrato, viene improvvisamente strappato alla sua quotidianità. Senza sapere il perché, si ritrova chiuso in un camion, portato in una cava e spinto in un’arena improvvisata dove dovrà combattere per la propria vita. Le sue giornate si svolgono in uno scenario angusto e claustrofobico, una nave in disarmo dove si allenano giovani come lui, trasformati in macchine da guerra. In questo contesto, l’unica figura di riferimento è Minuto, un uomo distrutto ma ancora capace di empatia. Il loro rapporto, inizialmente conflittuale, si evolve fino a rivelare un legame quasi filiale. Tra istinti animaleschi e un disperato desiderio di salvezza, Davide attraversa un percorso di trasformazione: da vittima a combattente, da ragazzo a uomo. Il dolore diventa strumento di consapevolezza, in una realtà dove il passato si cancella solo lottando, corpo contro corpo.
Mani nude – un film intenso, violento, a tratti disturbante, ma fortemente simbolico. Mauro Mancini, come nel suo precedente Non odiare, esplora il tema della colpa e della redenzione, questa volta in una forma più fisica e viscerale. Le scene di lotta sono coreografate con cruda verosimiglianza e il realismo è sostenuto da una fotografia livida e cupa. Francesco Gheghi è convincente nel ruolo di Davide, pur penalizzato da una scrittura a tratti rigida; Gassmann, invece, soffre una caratterizzazione forse troppo rigida. Tuttavia, il cuore del film è il rapporto tra i due: un legame tra vittima e carnefice che si trasforma in un rapporto umano, seppur disperato. Lodevole l’intenzione del regista di superare i confini del genere e proporre una riflessione sociale sulla violenza e sull’alienazione giovanile. Non tutto funziona: alcune digressioni narrative risultano affrettate, un finale asciutto e simbolico riscatta l’intero percorso. Un film che lascia il segno.
Antonio Iraci
Mani Nude è un film del 2024 di genere drammatico, diretto da Mauro Mancini, con Alessandro Gassmann, Fotinì Peluso e Francesco Gheghi, della durata di 124 minuti, è attualmente nei cinema italiani in 270 sale, distribuito da Medusa FilmUscita 08 giugno 2025 il film ha incassato 33.577 euro.