Martin è ossessionato dal virtuale e vive in un totale isolamento fatto solo di ore passate al computer e pasti consumati a casa. Il suo mondo è il web, ogni tanto esce con il suo zaino pieno di oggetti che reputa indispensabili, le sue fobie sono in lenta guarigione. Mariana, sola e confusa dopo una rottura di una storia d’amore si rifugia nel suo appartamento caotico, l’unico contatto umano che ha sono i manichini delle vetrine che allestisce. Martin e Mariana vivono nella stessa strada ma in palazzi diversi, frequentano gli stessi luoghi e non si sono mai accorti l’uno dell’altra, quasi fossero invisibili, riusciranno ad incontrarsi in una città dispersiva come Buenos Aires? Forse quello che sembra separare alla fine unisce, questo è il punto cruciale della pellicola per una favola urbana dove alla storia si interseca l’architettura di una metropoli particolare, l’immagine che ne deriva è di una città piena di contraddizioni, caotica ma allo stesso tempo affascinante.
L’isolamento è lo spunto narrativo, in una città così grande con edifici enormi è facile sentirsi soli, l’indifferenza degli altri porta alle nevrosi e al totale isolamento. Forse la colpa è da ricondurre alla vita moderna dove l’avanzare della tecnologia ha fatto in modo che rimanessimo intrappolati nei confort della casa, dove in un totale isolamento non si soffre di solitudine grazie ai computer a amicizie virtuali e chat. L’amore potrebbe essere l’antidoto alla sofferenza dello stare soli ma incontrarsi e innamorarsi non è così facile, da qualche parte c’è un anima gemella che ci aspetta ma non abbiamo il coraggio di cercarla e di metterci in gioco. Il regista Gustavo Taretto filma il disordine cittadino mettendo in risalto l’architettura dei palazzi e facendo emergere le difficoltà e l’isolamento che ne può derivare attraverso le immagini. Lo spettatore poco alla volta entra nei pensieri più intimi dei protagonisti e ne resta coinvolto, lentamente le loro esistenze vengono messe a nudo.
Una pellicola diversa fatta di molte immagini di Buenos Aires, una storia con delle potenzialità che sposta l’attenzione su come viviamo e sulle difficoltà di relazionarsi, mai banale, a tratti ironico, un momento di cinema che porta alla riflessione.
Adele de Blasi
GENERE: Commedia
ANNO: 2011
REGIA: Gustavo Barretto
ATTORI:Pilar López de Ayala, Javier Drolas, Inés Efron, Carla Peterson, Rafael Ferro
PRODUZIONE: Argentina, Spagna, Germania
DISTRIBUZIONE: Bolero
DURATA 95 min.