Brett Ridgeman (Mel Gibson) e Anthony Lurasetti (Vince Vaughn), il primo poliziotto di lungo corso, il secondo il suo più giovane e irriverente partner, vengono sospesi per sei settimane, senza stipendio, a seguito di un arresto dalle maniere troppo violente ripreso da un civile. I due però si trovano in situazioni economiche delicate, e, in difficoltà, decidono di compiere una rapina per sistemare le loro problematiche. Non sanno che ad aspettarli troveranno una situazione ben più complessa di quella che si aspettano.
Al terzo film, dopo il western dalle tinte horror Bone Tomahawk e l’action carcerario Brawl In Cell Block 99, Zahler si conferma un regista in grado di onorare e riportare in auge i fasti degli action-thriller anni ’80 con un film denso e molto (forse troppo) lungo ricco di personaggi, dialoghi e scene d’azione memoriabili. A farla da mattatore è Gibson, protagonista indiscusso, che torna a fasti che da tempo non riusciva a raggiungere. Un thriller metropolitano dove i buoni e i cattivi si mescolano e si scambiano i ruoli continuamente in un mondo ormai allo sbaraglio, dove la linea tra il giusto e lo sbagliato è sempre più sottile.
Michele Innocenti