S IS for Stanley- cinema- recensione Stanley Kubric
L’amicizia è un sentimento puro e nobile che non conosce distinzione sociale.
Due persone possono essere legate da una profonda amicizia anche provenienti da due mondi diversi e trovando nella rispettiva compagnia: affetto, stima e un sostegno per il proprio lavoro e vita.
L’amicizia vera più dell’amore può durare una vita e superare anche il limite della morte.
Alex Infascelli nel 2008 intervistò la moglie di Stanley Kubrick e per caso la donna citò il nome di Emilio D’Alessandro, come uomo di fiducia del marito per oltre trent’anni. Infascelli incuriosito da questa rivelazione decise d’andare a cercare questo misterioso uomo italiano e di saperne di più.
La ricerca è stata breve perché D’Alessandro vive ormai da qualche tempo con la moglie inglese a Cassino.
Chi è dunque Emilio D’Alessandro? Un ragazzo che alla fine degli anni sessanta decide di andare in Inghilterra per fare fortuna e di trovare la sua strada. S’innamora e sposa un’inglese e avendo delle doti naturali per la guida sportiva aspira a diventare un pilota di Formula Uno. I sogni però non pagano le bollette e così per mantenere moglie e figli, incomincia a lavorare come autista per una ditta privata. Una notte da tregenda a Londra, nessun autista vuole rischiare con la macchina tranne Emilio che accetta, con coraggio, di fare una misteriosa e curiosa consegna.un “fallo” gigantesco.
D’Alessandro non immagina che il destinatario del fallo è niente meno che il regista Stanley Kubrick. Il quale colpito dal coraggio e abilità come pilota di Emilio decide di assumere come autista personale. E’ l’inizio ufficialmente di un rapporto di lavoro, ma che nel corso degli anni si trasforma in amicizia e profonda collaborazione. Emilio diventa il tuttofare di Kubrick e, di fatto, diventando l’osservatore privilegiato di come lavorasse e pensasse l’eccentrico e geniale regista americano.
Alex Infascelli ha costruito un documentario interessante, sincero, divertente e a tratti toccante lasciando la possibilità a Emilio D’Alessandro di scavare nella sua memoria rievocando diversi momenti del suo rapporto con Kubrick. Lo spettatore non può non rimanere stupito e incuriosito.
Nello scoprire un lato intimo e umano inedito del riservato regista e quanto fosse forte il legame di fiducia e rispetto che s’instaura tra i due uomini.
D’Alessandro racconta con semplicità ed emozione una vita trascorsa nell’ombra accanto al regista, dedicandogli ogni energia e tempo al punto da suscitare anche la gelosia della moglie. Il film scorre via leggero, in maniera agile e avvolgente avendo un ritmo costante e brillante. Lo stile registico di Infascelli puntuale, diretta ed esperta riesce a creare un ponte emotivo tra D’Alessandro e il pubblico, facendogli immaginare in maniera vivida e reale la bellezza e l’emozione di un’amicizia durata oltre trent’anni. “S is for Stanley” è premiato come miglior documentario ai recenti David di Donatello e solamente il 30 maggio sarà in sala. Per chi è fan di Stanley Kubrick è l’opportunità di conoscere un lato sconosciuto dell’icona e soprattutto di sorridere e commuoversi apprezzando la sincera e vera storia di un’amicizia.
Roberto Sapienza
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