The End – Dopo anni dedicati al documentario, Joshua Oppenheimer debutta nella narrativa con The End, un musical post-apocalittico presentato al TIFF 2024. Il film immagina un futuro devastato dai disastri ambientali, causati in gran parte dall’industria petrolifera. Una ricca famiglia, guidata da un ex magnate del petrolio (Michael Shannon), vive isolata in un bunker sotterraneo. Sta cercando di mantenere un’apparenza di normalità e lusso mentre il mondo esterno è collassato. Con loro vivono anche una moglie distante (Tilda Swinton), un figlio fragile e psicologicamente compromesso (George MacKay), e alcuni servitori. L’arrivo improvviso di una giovane sopravvissuta (Moses Ingram) rompe l’equilibrio e innesca tensioni sotterranee. I personaggi si confrontano con le loro colpe e con un passato negato. La musica funge da linguaggio alternativo, rivelando emozioni e pensieri interiori repressi. The End si propone come una riflessione allegorica sull’arroganza delle élite e sull’incapacità di riconoscere le proprie responsabilità storiche.
Il film si apre con una sequenza musicale che introduce lo stile narrativo: dialoghi frammentati e cantati coesistono. Si mostra la disconnessione mentale della famiglia e la funzione liberatoria della musica. La costruzione scenica, un bunker nudo e minimalista, richiama il teatro di Bob Fosse.Le coreografie imperfette sono coerenti con la visione di un’élite illusa della propria grandezza. Il figlio, cresciuto interamente sottoterra, incarna l’ignoranza storica e il trauma generazionale. Quando lo straniero si integra nella famiglia, emergono dinamiche di conflitto e desiderio di espiazione, ma i cambiamenti restano superficiali. Nonostante un impianto ricco di simbolismi e numeri musicali potenti (memorabile quello di Swinton in dialogo con la madre morta).La narrazione si appiattisce nella seconda metà: l’evoluzione promessa non arriva mai, e il film si avvita su sé stesso. La tensione si disperde, i conflitti si risolvono senza conseguenze reali, e i personaggi ritornano al punto di partenza.
The End è un film ambizioso, esteticamente suggestivo e carico di potenziale simbolico, ma che inciampa nella coerenza narrativa . Le ottime performance attoriali — con Shannon, Swinton e MacKay in particolare — e una colonna sonora evocativa non riescono a compensare una struttura ripetitiva e un montaggio a tratti disordinato. Oppenheimer cerca di trasporre nel linguaggio della finzione le potenti intuizioni dei suoi documentari precedenti, ma qui i personaggi, pur centrali, rimangono chiusi in una rigidità simbolica che ne limita l’evoluzione. Il film sembra voler ribadire incessantemente che il potere non cambia, che chi distrugge continuerà a farlo, ma lo fa senza approfondire nuovi strati. Il risultato è una riflessione interessante ma monodimensionale, che non giustifica una durata così ampia. The End lascia un impatto visivo e concettuale, ma anche un senso di occasione mancata, vittima della sua stessa ambizione e di un messaggio che si consuma troppo presto.
Adele de Blasi
The End è un film del 2024 di genere musicale, fantascienza, diretto da Joshua Oppenheimer, con Tilda Swinton, Michael Shannon e Tim McInnerny, della durata di 148 minuti, in uscita nei cinema italiani il 03 luglio 2025, distribuito da I Wonder Pictures.